Se esiste un’idea geniale nel mondo del porno, quella è Fake Taxi. E no, non stiamo parlando di un servizio di trasporto pubblico con “extra” a sorpresa (anche se molti vorrebbero), ma di uno dei format più iconici del web a luci rosse. Un taxi, una telecamera nascosta, una passeggera (o un passeggero) ignaro/a e… beh, il resto lo sapete già.
Ma merita davvero tutto il clamore? È davvero il re indiscusso dei porno con trama improvvisata? E soprattutto, perché diavolo nessuno di noi ha mai beccato un Fake Taxi nella vita reale? Andiamo a smontare pezzo per pezzo questo cult del porno su quattro ruote!
L’idea è così banale che viene da chiedersi come nessuno ci abbia pensato prima:
Non servono trame intricate, sceneggiature elaborate o dialoghi degni di un Oscar: basta un pretesto. Ed è proprio questo il bello. Fake Taxi gioca sul sogno erotico del “potrebbe succedere a chiunque” (spoiler: no, non succede a nessuno) e sull’improvvisazione che dà l’illusione di essere quasi amatoriale.
Il bello? Il tassista è quasi sempre un vero pervertito con la faccia tosta di chi sembra farlo più per hobby che per lavoro. E il pubblico lo ama.
Diciamolo subito: Fake Taxi non è il porno più hardcore del mondo. Se cercate roba spinta da farvi sbiancare lo schermo, forse è meglio puntare su altro. Ma se vi piace l’idea del “realistico”, con un pizzico di voyeurismo e quel senso di “imprevisto”, allora siete nel posto giusto.
Le scene sono girate in una qualità video eccellente (dimenticatevi le vecchie clip pixelate dei primi anni), con inquadrature ben studiate, angolazioni piccanti e una regia che sa quando zoomare e quando lasciare spazio alla fantasia. Insomma, non è un porno alla cazzo di cane.
Il tocco di classe? Le riprese col riflesso sul parabrezza, che danno quel senso di “reale” che fa sembrare tutto ancora più autentico.
Fake Taxi ha ospitato alcune delle pornostar più iconiche del settore, da Lexi Lowe a Tina Kay, passando per nomi come Ava Austen e Cathy Heaven. Se amate il porno britannico ed europeo, qui troverete pane per i vostri occhi.
Ma la vera magia sta in quei video dove le ragazze sembrano delle perfette sconosciute, con un’aria da inesperte che, poco dopo, si trasformano in vere belve da sedile posteriore. Ed è proprio questa l’illusione che ci tiene incollati allo schermo: potrebbe essere una ragazza qualunque!
E occhio, perché negli ultimi anni Fake Taxi ha aperto anche alle versioni gay e lesbiche, dimostrando che il format funziona per tutti i gusti.
Ah, il grande dubbio esistenziale: Fake Taxi è tutto finto o c’è qualche scena davvero spontanea?
Risposta secca: TUTTO STAGED.
Le attrici sanno esattamente cosa sta per succedere, i tassisti sono attori professionisti (o meglio, professionisti del rimorchio su ruote) e tutto è organizzato nei minimi dettagli. Ma il bello è che ci piace credere che non lo sia.
Ecco perché funziona: perché il pubblico vuole credere nella magia. È come Babbo Natale del porno: sappiamo che è finto, ma il viaggio è troppo bello per smettere di crederci.
Se cercate porno spontaneo, realistico e con una spruzzata di humor involontario, Fake Taxi è una garanzia. Se invece siete tra quelli che vogliono sceneggiature serie e produzioni cinematografiche, allora meglio cambiare corsia.
✅ Idea geniale e unica nel panorama del porno.
✅ Qualità video eccellente, con angolazioni azzeccate.
✅ Attrici e attori di alto livello.
✅ L’illusione della spontaneità lo rende più eccitante.
❌ Le trame sono SEMPRE le stesse (ma chi se ne frega?).
❌ Totalmente finto (ma ci piace lo stesso).
❌ Se cercate roba estrema, potrebbe sembrarvi soft.
VOTO: 9/10 ??
Fake Taxi è la prova che non serve un budget da Hollywood per creare un porno cult, basta un taxi e un’idea maliziosa. E ora, scusate, devo andare a controllare se Uber ha un’opzione simile… ??